La spesa pubblica improduttiva (definizione)
Non l'ho trovata.
Tuttavia se la spesa non e' spesa non e' produttiva per definizione .
Nel mondo di Keynes la spesa va spesa perche' solo la spesa (sostantivo) SPESA (verbo) attiva il moltiplicatore , la spesa (sostantivo) non SPESA (verbo) ben che vada non fa nulla.
Se pero' la spesa (sostantivo) non SPESA (verbo) viene presa abbassando i redditi spendibili il risultato e' che che vi e' meno spesa , il che e' male per il PIL . Forse questo puo' spiegare la perdita di efficienza (in tutto il mondo ) del moltiplicatore keynesiano in cui veniva calcolato quanti dollari bisognava mettere per avere l'incremento del PIL di un dollaro. Nel passato tale valore era 1:5 , oggi se ben ricordo 1:2 . Tali numeri vanno presi con buonsenso , ricordo che tanti economisti ritengono il moltiplicatore keynesiano un errore. Io no , ma non sono un economista.
Pertanto possiamo definire la spesa pubblica improduttiva come tutte le poste di bilancio dello stato dal lato degli impegni che non rientrano nell'insieme degli importi considerabili ai fini del calcolo della velocita' di circolazione della moneta per il periodo di bilancio considerato, cioe' partendo dalla condizione di equilibrio:
- Y = C + I + G + X – M
ma anche:
- Nq= V * MM
poiche':
- Y = prodotto interno lordo = Nq
e
- C = consumi
- I = investimenti
- G = Spese dello stato
- X = esportazioni
- M = importazioni
- V = velocita' di circolazione della moneta
- MM = massa monetaria (con tutti i distinguo del caso)
possiamo riscrivere la funzione di equilibrio come segue:
- C + I + G + (X-M) - (V*MM) = 0
Da cui la mia proposta di definizione:
La porzione di G che riduce V allo scopo di mantenere l'uguaglianza ritengo debba essere considerata spesa pubblica improduttiva .
E veniamo a degli esempi di spesa pubblica e poi ditemi voi se sono produttivi o meno:
- Diritti pensionistici "generosi" per i dipendenti pubblici e sindacali apicali o per esponenti elettivi di vertice. Per me non va nella spesa produttiva: sono pagati oggi ma non spesi oggi , pertanto deprimono.
- Progressivita' dell'imposta sugli stipendi pubblici che agisce come partita di giro con effetto negativo sul moltiplicatore:
- Qui occorre la matematica ma con un esempio forse si fa senza, supponiamo di avere un dipendete pubblico "standard" tipo professore universitario o medico o funzionario il cui costo e' di 100.000 euro anno , con un netto per lui di circa 3500 euro al mese , cioe' 45.000 euro anno . La differenza fra 45.000 e 100.000 va in due flussi principali un flusso IRPEF ed un flusso pensionistico . Con le attuali aliquote il flusso pensionistico e' prevalente . Tuttavia il servizio pubblico e' finanziato con le tasse pertanto , nell'esempio , tutta l'IRPEF pagata dal dipendente pubblico va a finanziare il suo stipendio che deve tenere conto anche della progressivita' della imposta per avere il netto voluto, tutti gli altri contribuenti ci mettono la parte pensionistica .
Adesso pensiamo di togliere le imposte ai dipendenti pubblici in quanto sono delle partite di giro pur mantenendo invariati i diritti pensionistici ed i netti , la spesa pubblica si riduce dell'importo della partita di giro che comprende la porzione di progressivita' dell'imposta che e' una spesa non spesa .
- Gli interessi sul debito: vengono considerati spesa pubblica improduttiva. Per me non e' del tutto esatto, se i rendimenti sono in mano alle famiglie italiane divengono reddito spendibile , se invece sono in mano alla BCE sono improduttivi .
- Controprova: supponiamo di aumentare gli stipendi pubblici del 100% come costo con l'aliquota massima IRPEF del 43% e la porzione INPS al 33% . Che succederbbe ?
La struttura della fiscalita' e dei titoli del debito pubblico influenzano la propensione marginale al consumo e questa il funzionamento del moltiplicatore keynesiano .
Disponibilissimo a migliorare la definizione purche' cio' che si proponga combaci con cio' che si vede , meglio se analizzato con un modello econometrico che valuti espressamente le variabili in questione.