Quando i dati non corrispondono alla realta'

Da cup.

Mandai un commento al blog goofynomics che fu duramente ripreso dal prof. Bagnai retribuzioni medie della P.A. .

Ripresi il dato da un articolo del Corriere della Sera , ma e' irrilevante , e' il ragionamento sottostante che e' TOTALMENTE differente.

Il professore stesso riporta un dato interessante sulla disoccupazione reale totale detta "U6"

Per poter parlare di sostanziale eguaglianza il professore usa il raffronto con il settore manifatturiero , che ha le remunerazioni medie piu' elevate, quello a cui mi riferivo io era la media del "settore privato" che comprende tutti i settori diversi da quelli che hanno un contratto pubblico e TUTTI I DISOCCUPATI che fanno parte della media , arricchendo il denominatore .

O dobbiamo pensare che le persone che conosco che sono passate da 2800 euro mese (quadro) a zero dopo la cassa integrazione non mangiano perche' non sono considerate nelle statistiche? Mentre invece i dipendenti delle abolite province sono quasi tutti al loro posto ?

Il professore avra' certamente ragione che i valori sono quasi uguali, ma se anche a voi APPARE che i pubblici dipendenti siano pagati di piu' a parita' di lavoro e ricevano piu' attenzioni ed abbiano trattamenti pensionistici migliori sappiate che non siete voi ad avere le allucinazioni ma il modo delle statistiche ISTAT di calcolare i fenomeni .

I disoccupati ed i lavoratori autonomi non rientrano nella statistica usata dal professore ma sono "settore privato", anche se fosse vero che le remunerazioni medie sono (come dicono le statistiche ISTAT) sostanzialmente uguali , se il denominatore si gonfia dei disoccupati (pure quelli mangiano) ecco che i due rapporti non sono piu' uguali .

Se mi sbaglio sono irrilevante e non ho di che preoccuparmi , se invece siamo molti a vivere nello stesso errore perche' lo vediamo o lo subiamo, allora , definirlo un errore, mi sembra sia una cosa simile a mettere la testa nella sabbia .

Forse qualcuno puo' aiutarmi con esempi ?